"Lo stupore del conoscere" è il seguito ideale della storica mostra "I cento linguaggi dei bambini". L’esperienza educativa reggiana viene raccontata attraverso nuovi progetti dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali.
"Nonostante tutto, è lecito pensare che la creatività, come conoscere e stupore del conoscere, possa essere il punto di forza del nostro lavoro, nella speranza che essa possa diventare una normale compagna di viaggio dell’evoluzione dei bambini."
Loris Malaguzzi
La mostra Lo stupore del conoscere nasce dalle radici della mostra I cento linguaggi dei bambini, che dal 1981 ha raccontato a migliaia di visitatori in tutto il mondo l’esperienza del Reggio Emilia Approach®. L’intento è rendere visibili i valori alla base della filosofia educativa reggiana e raccontarne i cambiamenti, le innovazioni, gli sviluppi attraverso nuovi progetti dei nidi, delle scuole dell’infanzia del Comune.
Una mostra itinerante che inizia il suo viaggio nel 2008 negli USA e da allora è stata esposta in oltre 40 luoghi diversi in tutto il mondo. Una “piazza democratica” per richiamare l’attenzione internazionale sull’importanza dell’educazione e della scuola come luogo di discussione e confronto, rivolta a tutte le diverse realtà che ruotano attorno mondo scolastico ma anche a un pubblico più vasto.
Pensata per adattarsi alle diverse caratteristiche degli spazi espositivi, dialoga con i luoghi che la accolgono grazie a una struttura di allestimento capace di assumere diverse forme e configurazioni. Una mostra modulare e flessibile, con una struttura narrativa e comunicativa che riflette la contemporaneità, la complessità e la pluralità dei nidi e delle scuole di Reggio Emilia.
La mostra si articola in 6 sezioni, nuclei tematici attorno ai quali ruotano i 23 progetti esposti, comunicati usando diversi media. Manufatti tridimensionali realizzati dai bambini, video, pubblicazioni cartacee, registrazioni audio consentono diversi livelli di lettura e approfondimento.
APPROFONDIMENTO
Struttura della mostra
Introduzione
La mostra si apre con le tesi pedagogiche del Reggio Emilia Approach®, linee guida di un percorso di coerenza e trasformazione che ha caratterizzato da sempre l’esperienza dei nidi e delle scuole dell’infanzia reggiane già dalla prima esposizione della mostra I cento linguaggi dei bambini nel 1981.
Dialoghi con i luoghi
Scegliere un luogo, porsi in relazione e in dialogo con le sue forme, colori, luci, suoni, odori per arrivare a progettare un’opera in sintonia con quel luogo e la sua identità, modificandolo e arricchendolo: questo il focus attorno cui ha ruotato il progetto. È compito anche dell’educazione contrastare la tendenza ad accettare la volgarità e la mancanza di cura dell’ambiente in cui viviamo, proponendo un’esperienza di apprendimento basata su un dialogo di scoperta, interrogazione e creazione con i luoghi dell’esperienza quotidiana.
Dialoghi con la materia
La presenza della mostra antologica di Alberto Burri a Reggio Emilia è stata occasione di riflessione per bambini, insegnanti, famiglie, per rendere più esplicito il processo educativo e didattico che intercorre tra la pedagogia di Reggio Emilia, l’arte e gli artisti attivando processi di ricerca capaci di accostare i processi creativi dei bambini e degli artisti, non i prodotti finiti.
Raggio di Luce
I bambini incontrano la luce e i fenomeni della natura con strategie che sono insieme relazionali e affettive, razionali e cognitive. Il progetto è stata un’occasione di ricerca sulla luce in ambienti capaci di moltiplicare la curiosità e lo stupore individuando, amplificando e rendendo spettacolari i fenomeni.
L’incanto della scrittura
Il progetto di ricerca Tra segni e scrittura riflette su come i bambini approcciano i codici scritti. Il progetto Scrittura figurata esplora il rapporto tra scrittura e linguaggio, l’espressività del testo, le relazioni tra parola e immagine, le potenzialità comunicative del linguaggio grafico.
Idee e progetti
Idee, storie, pensieri e teorie dei bambini, estratti video e frammenti di progetti da leggere, vedere e ascoltare. L’intento è rendere visibili le tante e diverse possibilità di dialogo e ascolto tra la cultura dell’infanzia e la contemporaneità culturale della città di Reggio Emilia.